VARESE La Champions League ha regalato emozioni a più di 1000 tifosi dell'Inter. Tanti sono infatti i varesini che questo pomeriggio sono andati al Palace Hotel per posare con la coppa con le orecchie. Proprio come Zanetti il 22 maggio scorso, nello stadio di Madrid. Le sorprese non sono mancate, come la presenza dei giocatori Philippe Coutinho Correia, McDonald Mariga Wanyama e Thiago Motta. 
In particolare è stato proprio Coutinho ad essere accolto da uno scroscio d'applausi per aver regalato all'Inter, domenica scorsa, il primo gol della partita contro la Fiorentina. «Abbiamo trovato molto affetto a Varese – hanno detto i giocatori – E' la prima volta che veniamo in questa città». La Champions sta attraversando l'Italia per festeggiare il mezzo secolo di attività dell'Inter. La tappa varesina è stata inserita all'ultimo momento. Come premio per una provincia che, in un solo anno, ha visto passare da 1800 a 3400 il numero di tifosi iscritti agli Inter club. Il ricavato dell'iniziativa itinerante viene devoluto interamente all'Unicef per sostenere progetti sanitari in Congo e in Bolivia. «In poco più di 30 tappe abbiamo coinvolto 32 mila persone, raccogliendo un importo pari a 200 mila euro – spiega Sergio Spairani, responsabile commerciale del centro coordinamento Inter club – Si tratta di un progetto nell'ambito del programma sociale Inter campus che si sviluppa in 22 Paesi e propone il calcio come momento di integrazione». «Quando si va in quei Paesi l'entusiasmo dei ragazzi è qualcosa difficile da spiegare – continua Juri Monzani, allenatore Inter campus – Lì davvero ti fanno capire che hanno voglia di giocare. Noi ci dedichiamo a loro, ma anche alla formazione degli allenatori del posto in modo da portare avanti i progetti». Anche i tifosi varesini, però, di emozioni ne hanno provate parecchie. Si sentiva nell'aria la voglia di fare proprio quel trofeo che – come spiegano i fratelli Luca e Marco De Micheli – rappresenta il «coronamento di una grande avventura». 
Quel glorioso 22 maggio in tanti sono andati alla Malpensa per aspettare la squadra. E poi di corsa a San Siro per festeggiare per strada. «Quel giorno l'avevamo solo vista passare la Champions – continuano i due fratelli – Adesso non ci possiamo credere di vederla qui e di poterla toccare». Naturalmente con un'accortezza, si può accarezzare solo sulle orecchie e senza anelli alle dita. E non si può alzare al cielo. Certi privilegi sono solo per i grandi capitani. 

Una meravigliosa serata. Per chi se la fosse persa vi invito a guardare la galleria delle immagini nella ns. sezione foto. 

Fonte: http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/426668/