FESTA INTER, SAMPDORIA BATTUTA 5-1

Partita a senso unico per i Campioni d'Italia: segnano Gagliardini, Sanchez (2), Pinamonti e Lautaro

MILANO - Ve la ricordate, Sampdoria-Inter? 6 gennaio, quattro mesi fa. Una Epifania fredda e piovosa a Genova, un campo pesante, una partita stregata. E una sconfitta a chiudere una striscia di vittorie consecutive e a fare da preludio al pareggio di Roma. Era un'Inter che scalpitava, comunque, anche se in classifica c'era ancora da rincorrere. Però era lì, a lottare, feroce e consapevole che qualcosa di grande stava per nascere. Quattro mesi dopo quella resta l'ultima sconfitta della squadra di Antonio Conte. L'ultima. Da quel giorno 15 vittorie e quattro pareggi in campionato e... lo Scudetto.

Inter-Sampdoria è infatti una festa, alla quale i tifosi presenziano nel pre-partita con l'accoglienza festosa al pullman della squadra, letteralmente portata in trionfo all'interno di San Siro. E la festa che non poteva essere condivisa dentro allo stadio si è trasferita comunque sul terreno di gioco, dove l'Inter Campione d'Italia ha dato una prova, l'ennesima, di strapotere: tecnico, fisico, mentale. Si poteva pensare ad un match dai ritmi bassi e dalla poca consistenza, e invece come sempre l'Inter ha aggredito la partita fin dal primo minuto, correndo libera e disegnando giocate, schemi e regalando sprazzi di alto calcio. Vero è che la Sampdoria, nona in campionato e senza obiettivi, non ha trovato le motivazioni giuste, ma la squadra di Ranieri ha provato a rimettersi in carreggiata con il provvisorio 2-1.

Tutto inutile: la ferocia e la voglia di dare spettacolo dei neo Campioni d'Italia ha prevalso. E nel match c'è stato spazio per tanti spunti: la doppietta di Sanchez, il ritorno in campo di Radu con la maglia dell'Inter (seconda presenza, la prima risaliva al maggio 2016), a Vecino che torna a giocare 90', fino al primo gol con la maglia nerazzurra di Andrea Pinamonti. Alla fine è 5-1, senza appello: 14esimo successo consecutivo casalingo in campionato, nuovo record per il club.

Conte cambia 7 giocatori rispetto alla sfida di Crotone: Ranocchia al centro della difesa, Eriksen in regia con Vecino e Gagliardini mezzali, Sanchez in coppia con Lukaku. Si vede subito che l'Inter ha voglia di divertirsi, mettendo in mostra tutte le sue caratteristiche migliori. La voglia di correre, di scambiare, di impressonare si materializza sin dai primi minuti, con il gol di Gagliardini in avvio a spiegare perché l'Inter è la squadra Campione d'Italia. Giocata di gruppo, che nasce dalla destra, coinvolge diversi giocatori, vede l'apertura di Lautaro, la rifinitura di Young e il gol in inserimento di Gagliardini.

Bella, l'Inter. E vivace come Alexis, come sempre al centro del gioco: colpi di tacco, passaggi no-look, e... due gol molto belli, soprattutto quello del 3-1 al volo. Quello è il segnale: la Samp che si era rifatta viva con il gol di Keita (dopo il salvataggio sulla linea di Handanovic sul tocco di Candreva) viene subito ricacciata indietro dall'inafferrabile Hakimi e dall'entusiasmo di Sanchez.

Il 3-1 del primo tempo non basta ai nerazzurri perché Conte cambia e trove energie fresche e anche motivazioni nuove: Radu tra i pali, dopo quel suo debutto nel maggio 2016 contro il Sassuolo. Davanti Pinamonti, che trova il suo primo gol con l'Inter con un bellissimo controllo e tiro di destro. A mettere il fiocco sul match ci pensa Lautaro, con un rigore perfetto: 5-1 e tanti saluti a una Sampdoria che non riesce mai a ritirare su la testa.

Il finale è accademia, prima dei cori a centrocampo della squadra: "Siamo noi, siamo noi". Sì, siamo noi: i Campioni d'Italia siamo noi. L'abbiamo urlato forte anche oggi.

IL TABELLINO

INTER (3-5-2): 1 Handanovic (97 Radu 46'); 33 D'Ambrosio, 13 Ranocchia, 95 Bastoni; 2 Hakimi, 8 Vecino, 24 Eriksen (77 Brozovic 56'), 5 Gagliardini (23 Barella 61'), 15 Young; 7 Sanchez (99 Pinamonti 56'), 10 Lautaro (12 Sensi 73').
A disposizione: 27 Padelli, 6 de Vrij, 9 Lukaku, 14 Perisic, 36 Darmian, 37 Skriniar. 
Allenatore: Antonio Conte.

SAMPDORIA (4-4-1-1): 1 Audero; 24 Bereszynski, 21 Tonelli (22 Yoshida 46'), 15 Colley, 3 Augello; 87 Candreva, 18 Thorsby (6 Ekdal 46'), 5 Adrien Silva, 14 Jankto (38 Damsgaard 46'); 11 Ramirez (8 Verre 46'); 14 Keita (27 Quagliarella 73'). 
A disposizione: 34 Letica, 9 Torregrossa, 16 Askildsen, 19 Regini, 23 Gabbiadini, 25 Ferrari, 26 Leris.
Allenatore: Claudio Ranieri.

Marcatori: 4' Gagliardini (I), 26' Sanchez (I), 35' Keita (S), 36' Sanchez (I), 62' Pinamonti (I), 70' Lautaro (I) su rig.
Ammoniti: Tonelli (S), Silva (S).
Recupero: -, -.

Arbitro: Ayroldi.
Assistenti: Ranghetti, Pagliardini.
Quarto Uomo: Paterna.
VAR: Orsato.
Assistente VAR: Valeriani.

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